ENDOMETRIOSI: QUANDO L’ENDOMETRIO E’ “FUORI POSTO” – Parte 1

Tempo di lettura: 3 Minuti

CHE COSA È L’ENDOMETRIOSI

Tutte noi conosciamo bene le cellule endometriali e, consapevolmente o no, abbiamo a che fare con loro ogni mese: sono quelle cellule che formano l’endometrio, la mucosa che riveste internamente la cavità uterina. Questo tessuto va incontro a modificazioni cicliche e rinnovamento che circa ogni 28 giorni (quando più quando meno) sfocia nella mestruazione.

Quindi, anche per associazione semantica, cellule endometriali=endometrio=utero. Ma siamo sicure che sia sempre così?

In realtà esiste una patologia, chiamata ENDOMETRIOSI, nella quale tessuto endometriale si sviluppa in sedi diverse dall’utero (endometrio ectopico) come ovaie, pelvi, intestino, vescica. Le cellule endometriali di questo tessuto ectopico (dal greco “fuori posto”) mantengono le stesse caratteristiche di quelle situate nell’utero, come per esempio la risposta agli stimoli ormonali che regolano il ciclo mestruale. Ora provate a immaginare l’endometrio ectopico che, ciclicamente, cresce e poi degenera provocando sanguinamento, proprio come il suo tessuto gemello situato nella cavità uterina: ciò causa una forte infiammazione che è proprio alla base dell’endometriosi e che provoca sintomi anche importanti come dolore pelvico, dolore mestruale (dismenorrea), dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia), sub-fertilità o infertilità (30-40% dei casi).

 

ENDOMETRIOSI: UNA PATOLOGIA DIFFUSA, DEBILITANTE E DI DIFFICILE DIAGNOSI

L’endometriosi è molto più diffusa di quanto si possa pensare: in Italia sono affette da endometriosi il 10-15% delle donne in età riproduttiva; la patologia interessa circa il 30-50% delle donne infertili o che hanno difficolta a concepire. Le donne con diagnosi conclamata sono almeno 3 milioni. Tali dati potrebbero essere tuttavia sottostimati, dato che molte donne sono affette da endometriosi senza saperlo! Ricevere una corretta diagnosi, infatti, è molto difficile, dato che i sintomi dell’endometriosi sono confondibili e comuni con altre patologie che rientrano nella definizione comune di “dolore pelvico cronico”. Si stima infatti che di media ci vogliano tra i sette e gli otto anni prima di ricevere una corretta diagnosi. E nel frattempo?

ENDOMETRIOSI: Illustrazione di Justyna Green

Illustrazione di Justyna Green

 

 

Nel mentre la donna rischia di vivere una situazione debilitante che inficia le relazioni sociali, lavorative e private.

L’artista londinese Justyna Green ha raccontato la sua esperienza e battaglia personale con l’endometriosi in un formato completamente illustrato vincitore del World Illustration Awards 2021, in cui l’endometriosi è rappresentata da tentacoli che avvolgono l’addome. Tutta la storia illustrata è disponibile al link: https://www.justynagreen.com/living-with-endometriosis

 

 

 

 

 

Per aiutare le donne a riconoscere l’eventuale presenza di endometriosi, la Fondazione Italiana Endometriosi ha elaborato un veloce test online che non svolge assolutamente la funzione di diagnosi ma che può far accendere i primi campanelli d’allarme e far capire se sia il caso di recarsi da un professionista o un centro specializzato. Il test online è disponibile alla pagina web https://www.endometriosi.it/la-fondazione/fai-lautotest/ .

In generale, il percorso di diagnosi prevede una visita ginecologica (con ecografia transvaginale e transrettale), seguita, a seconda del parere del medico specialista, da risonanza magnetica e/o analisi del sangue. Tutto questo può sembrare spaventoso, ma in realtà serve soltanto per localizzare con esattezza dove è situato il tessuto ectopico e stabilirne l’entità. Quindi niente paura, il tutto è necessario al medico per una corretta diagnosi e per stabilire come intervenire.

 

Fonti:

salute.gov.it
humanitas.it
justynagreen.com
endometriosi.it

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