USA IL CUORE PER RESTARE CONNESSO CON IL TUO CUORE

Il 29 settembre ricorre la Giornata Mondiale del Cuore, istituita nell’anno 2000 dalla World Health Federation (WHF). Tale evento è dedicato alla lotta e alla prevenzione delle malattie cardiovascolari e si propone di sensibilizzare la popolazione riguardo l’adozione di “piccoli” ma fondamentali accorgimenti per preservare la salute dell’individuo, come un corretto stile di vita e sane abitudini alimentari.

Infatti, nonostante iniziative di prevenzione, innovazioni farmaceutiche e miglioramenti tecnologici abbiano portato ad un’importante riduzione della mortalità legata alle patologie cardiovascolari, esse rappresentano ancora la principale causa di morte nei paesi occidentali [1].

In Italia più di 230 mila persone all’anno muoiono per ischemie, infarti, malattie del cuore e cerebrovascolari.

 

In occasione del 20esimo anniversario della Giornata Mondiale del Cuore, la Fondazione Italiana per il cuore (FIPC) utilizza lo slogan “USA IL CUORE PER RESTARE CONNESSO CON IL TUO CUORE”, per sottolineare l’importanza di “restare connessi” a scelte di vita più salutari e alla consapevolezza del rischio cardiovascolare.

 

Secondo la European Society of Cardiology (ESC), i principali fattori di rischio cardiovascolare sono rappresentati da fumo, dieta sbilanciata, scarsa/assente attività fisica, sovrappeso/obesità, elevata pressione sanguigna, diabete, insieme a fattori non modificabili, come sesso, età e familiarità, e psicologici, quali ansia e depressione [1].

Anche l’iperomocisteinemia (elevati livelli di omocisteina nel sangue) è associata al rischio di sviluppare malattie cardiache e vascolari [1-5].

L’ è un intermedio della via metabolica dalla metionina, amminoacido essenziale introdotto con la dieta. Un eccesso di omocisteina nel sangue porta ad aumento dello stress ossidativo, con conseguente danno e disfunzione dell’endotelio vasale, ad una riduzione endoteliale di ossido nitrico (NO) e ad un aumento della coagulazione del sangue. Ciò favorisce la formazione di trombi e l’insorgenza di malattie tromboemboliche e cardiovascolari [2-5].  Le cause dell’iperomocisteinemia possono essere congenite, quali mutazioni a carico degli enzimi coinvolti nel metabolismo dell’omocisteina [4], oppure acquisite, come carenze nutrizionali (carenze delle vitamine del gruppo B), utilizzo di farmaci (es. methotrexate, ossido nitroso, alcuni anticonvulsivanti, contraccettivi orali), patologie e/o menopausa.

Integratori alimentari a base di N-acetil-cisteina, vitamine del gruppo B e folato, possono rappresentare un efficace e valido alleato per il controllo dell’omocisteinemia e un aiuto per “restare connesso con il tuo cuore”.

 

Bibliografia:

[1] Van Camp, G. Cardiovascular disease prevention. Acta clinica Belgica, 2014; 69(6):407-411.
[2] Clarke, R. et al. Hyperhomocysteinemia: an indipendent risk factor for vascular desease. N. Engl. J. Med., 1991; 324:1149-1155.

[3]Hankey, G.J. et al. Homocysteine and vascular desease. Lancet, 1999; 354:407-413.

[4] Varga, E. A. et al. Homocysteine and MTHFR Mutations. Relation to Thrombosis and Coronary Artery Desease. Circulation, 2005; 111: e289-e293.

[5] De Caterina, R. et al. New cardiovascular risk factors: homocysteine and vitamins involved in homocysteine metabolism. Ital. Heart J., 2004; 5 (suppl 6):19s-24s.