ASHWAGANDHA, PIANTA AMICA DELLA TIROIDE
L’ashwagandha è una pianta officinale, appartenente al genere delle Solanacee, le cui radici trovano largo impiego nella medicina ayurvedica (medicina tradizionale indiana). Recentemente l’ashwagandha ha iniziato a farsi notare anche in Occidente, soprattutto per le riconosciute proprietà toniche ed adattogene che aiutano l’organismo ad adattarsi a fattori ambientali e cambiamenti biologici.
Ma quali sono i benefici che questa pianta apporta alla tiroide?
Nei precedenti articoli abbiamo detto che in caso di ipotiroidismo clinico si ha una diminuzione degli ormoni T3 e T4, oltre che un aumento dei livelli di TSH (ormone tireostimolante).
Numerosi studi hanno dimostrato che elevati livelli di cortisolo (ormone dello stress), causano una diminuzione degli ormoni T3 e T4.
Grazie alle sue proprietà adattogene, l’ashwagandha è in grado di ridurre i livelli di cortisolo, aumentando di conseguenza, i livelli di T3 e T4.
L’ipotiroidismo subclinico è invece una condizione nella quale si hanno livelli normali di T3 e T4 ma elevati livelli di TSH. L’ashwagandha anche in questo caso rappresenta una valida soluzione: studi scientifici hanno infatti dimostrato che contribuisce all’abbassamento dei livelli di TSH.
In conclusione possiamo quindi affermare che, dai risultati degli studi condotti finora, l’ashwagandha rappresenta un promettente supporto per chi soffre di ipotiroidismo.
Alle mille proprietà di questa pianta, possiamo quindi aggiungerne un’altra.
Non dimentichiamoci però che, nonostante i vari effetti benefici e la sua origine naturale, è necessario valutare attentamente con il proprio medico la necessità di assumere l’ashwagandha.
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Fonti:
Sharma AK, Basu I, Singh S. Efficacy and Safety of Ashwagandha Root Extract in Subclinical Hypothyroid Patients: A Double-Blind, Randomized Placebo-Controlled Trial. J Altern Complement Med. 2018.